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Danieluc «II fascismo č soltanto indolenza»
Tanner: «II cinema combatte fai retroguardia»


Venezia, 27 agosto «Solo lţindolenza nazionale puň cagionare il fascismo e non basteranno mai i film su questo tema». Cosě il regista romeno Mircea Danieluc ha esordito riferendosi al suo film «Glissando», presentato oggi in concorso alla Mostra del cinema. «Credo che il fascismo — ha spiegato Dane-liuc — non sia soltanto una malattia sociale, ma appunto una prova dţindolenza, in quanto nessuna malattia riesce ad attecchire stabilmente se non le si da campo libero».

«Certo — ha aggiunto il regista — la sintomatologia del fascismo č sottile, nascosta e, in questo senso, si puň dire che il fascismo non č certo stato inventato da Hitler, ma č sempre esistito anche se dissilumato sotto varie forme, e continua a minacciare lţumanitŕ».
Da parte sua il regista svizzero Alain Tanner, autore di «Terra di nessuno», ha osservato che «oggi il cinema sta combattendo una battaglia di retroguardia rispetto allţevoluzione dei mass media. Se i film saranno fatti solo in fruizione della domanda della tivů, in futuro ci saranno soltanto telefilm, il che č molto pericoloso: certo — ha concluso — il futuro del cinema dipende anche dagli spettatori e, in particolare, dal loro interesse a vedere o meno buoni film».

Il tema del fascismo č stato ripreso a Venezia dalla tavola rotonda che ha ricordato oggi lţanniversario della Liberazione, alla quale č dedicata la sezione «Venezia speciali». Alla tavola rotonda, cui hanno partecipato con il direttore del Festival, Gian Luigi Rondi, lţonorevole Tina Ŕnselmi, il senatore Giuliano Vassalli, lţonorevole Antonello Trombad ori, ha fatto seguito la proiezione del film «Roma cittŕ aperta» di Roberto Rossellini.

«Non un ricordo — ha dichiarato Rondi — ma una celebrazione voluta e intenzionale, in quanto i crimini na-zi-fascisti non conoscono e non possono conoscere prescrizione. E quella parte di "Venezia speciali" che li studia, con quattro opere nuove e nove dţarchivio, intende riaffermare proprio questo: la necessitŕ di saper riconsiderare il passato nelle sue giuste prospettive.

Cţč perň chi ha considerato con una certa perplessitŕ la rievocazione di vicende abbastanza lontane, mentre anche oggi nel mondo si stanno sperimentando orrori analoghi, come torture, tribunali speciali e persecuzioni razziali. A queste obiezioni il senatore Vassalli ha replicato che «mai lţumanitŕ aveva attraversato una follia cosě lucida come quella nazista». In altra chiave, come ha sottolineato infine Antonello Trombadori, la quarantesima ricorrenza della vittoria su nazismo e fascismo ha stimolato il cinema italiano a ricavarne «ragioni di arricchimento, scoprendo a un tempo se stesso e la libertŕ».

 

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